lunedì 6 dicembre 2010

"Part man part steel" - Storyteller


L'idea di scrivere un brano sulla disabilità risale a circa un anno fa e nasce in seguito alla lettura di un libro di poesie la cui autrice è una mia preziosa amica portatrice di handicap.
Il suo nome è Lorella Ronconi e la raccolta di poesie si intitola "Je Roule", Edizioni ETS.
Il libro è fantastico, le poesie sono bellissime e raccontano la loro autrice senza tante smancerie ma con la semplicità e la schiettezza di una donna che sa il fatto suo.
Lorella Ronconi, infatti, oltre ad essere una potessa di grande talento, è anche una persona incredibile sul piano umano.
Sorridente, solare, ricca di entusiasmo ed amore per la vita, una vita che io credo sappia vivere e gustare fino in fondo nonostante le difficoltà e le lotte quotidiane.
Combatte in prima linea per i diritti dei disabili, è membro fondatore della Fondazione "Il Sole — Onlus" ed è Cavaliere della Repubblica dal 2006. Attualmente presiede un’associazione che si occupa di abbattimento di barriere architettoniche e culturali.

Je Roule mi ha spinto dunque a scrivere un brano sulla disabilità, ma la frase che Lorella ha riportato sul suo profilo di Facebook mi ha suggerito la storia che avrei raccontato.
La frase in questione recita così:

"[...Donna a metà...a metà tra cielo e terra...metà donna...metà carrozzella...]"

Ciò che avrei raccontato sarebbe stato dunque la storia di una persona e non di una carrozzella.
Non volevo, infatti, cadere nelle scontato, nel banale, nel luogo comune, finendo col dipingere il protagonista della canzone soltanto come una persona in difficoltà e bisognosa di aiuto.
Volevo dare invece un'immagine diversa, un'immagine solare e di normalità, quella normalità (mi si perdoni il termine) che appartiene da sempre anche ai disabili e che soltanto pochi di noi sanno vedere e riconoscere.
Si, perchè per la maggior parte della gente un disabile è un "diverso", un'entità quasi astratta che ha poco o niente di normale.
La disabilità ci spaventa, così come ci spaventa la maggior parte delle cose che non conosciamo, e abbiamo difficoltà ed imbarazzo ad interagire con una realtà che pensiamo non ci appartenga soltanto perchè non ti tocca personalmente, ma che invece ci appartiene e ci coinvolge perchè ci circonda e fa parte della vita, la stessa vita che ci rende tutti uguali soltanto per il fatto di esistere nello stesso luogo, nello stesso tempo, nella stessa forma di vita.

Non è stato facile per me "calarmi" nei panni di un disabile, creare un personaggio che parlasse in prima persona di sè e del proprio quotidiano.
Non so se ci sono riuscito fino in fondo, mentre scrivevo pensavo a Lorella per come la conosco e a lei è ispirato il personaggio che racconta della sua sofferenza ma anche della sua gioia di vivere.
Ognuno di noi in fondo è così, viviamo giornate di spensieratezza ma sappiamo anche che il nostro è un cammino molte volte in salita e le difficoltà ed i limiti sono dietro l'angolo per chiunque, giorno dopo giorno.

E' dunque così che è nata "Part man, part steel" (Metà uomo, metà acciaio).

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